
Il biofeedback viene utilizzato per raggiungere vari obiettivi tra cui: migliorare la concentrazione e la qualità del sonno, ridurre i sintomi dell’ansia e trattare le fobie come, ad esempio, quella sociale che si manifesta con un marcato disagio a parlare in pubblico.
MENTE E CORPO: UN LEGAME INDISSOLUBILE
Il biofeedback consiste in dei sensori non invasivi che captano indici psicofisiologici, ossia del corpo e della mente, quali la frequenza cardiaca, la frequenza respiratoria e la sudorazione, tecnicamente definita “conduttanza cutanea”, proiettando un grafico del proprio funzionamento sullo schermo del computer. Lo stress infatti si riflette sul corpo modificando tutti i parametri sopra riportati: la frequenza cardiaca, quella respiratoria e la sudorazione.
PER CHI È INDICATO IL BIOFEEDBACK?
A chi vuole sconfiggerei le fobie,
a chi vuole allontanare l’ansia,
a chi avendo un problema di deficit d’attenzione e iperattività (ADHD) vuole diventare una persona meno distratta e/o meno iperattiva,
a chi desidera migliorare la propria performance sportiva.